12 maggio 2007: Live con Gennaro Porcelli & Highway 61 – Roma
A noi ce piace ò blues! E ce piace ancor di più condividere con gli Highway 61 di Gennaro Porcelli, il legno di un palco prestigioso: il Boogie Club di Roma. L’appuntamento è appetitoso: Antonio Dubois, voce e armonica dei Falsi d’Autore (Official Cover Band di Edoardo Bennato) sarà ospite della band capitanata da un musicista che sta scrivendo pagine importanti nella storia musicale di Bennato.
Eccovi i dettagli: sabato 12 maggio, h. 22.00 Antonio Dubois con Gennaro Porcelli & Highway 61 al Boogie Club.
Via Gaetano Astolfi 63,65 – Roma – 06 97843863 – 347 3525485 www.boogieclub.it – info@boogieclub.it
(Dal comunicato stampa)
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Dal Forum del www.bennato.net
«Gennà, te prego: nun trattà così la Les Paul!» Questa è la mia (muta e laica) preghiera, mentre Porcelli calpesta il “body” della sua Gibson, poggiata sull’amplificatore, ottenendo un effetto di feedback lancinante e doloroso… Apoteosi finale di un live travolgente. Rito pagano e arcaico. Primordiale e tribale.
Zavorra dolorosa da scagliare il più lontano possibile…
Richiami immediati a due Indimenticabili Sacerdoti Musicali: Jimi Hendrix e Pete Townsend. Il picco di emozioni è abbondantemente “overload”. Sono contento, nonostante sia partito da casa con la sensazione di aver sbagliato tutto con una persona cara. E’ dall’esibizione della sera prima con i Blue Stuff che mi sono convinto di avere 2 match – ball. Per la serie: «Hai soltanto due chance baby… Vedi di non buttarle al vento». Passano i minuti e si susseguono i volti degli amici:
Paolo Di Silvio (Antonio, beato lui, sta agli Internazionali di tennis), Roberto Galimi (batterista nella prima formazione dei Falsi d’Autore), Marilisa (oramai fa parte del Bastimento!) con Simona, another new entry, preda del battage pubblicitario in favore dei Falsi da parte di Marilisa! Tutto è pronto. Signori, si parte sul nastro d’asfalto musicale degli Highway 61!
E che viaggio! Nel mio “giro d’orizzonte” visivo scorgo la soddisfazione negli occhi dei miei amici. Simona, mormora al mio orecchio: «E’ un tutt’uno con la sua chitarra!». Credo sia la definizione migliore per questo enfant prodige della sei corde. Edoardo può dormire sonni tranquilli. Con Giuseppe Scarpato e Gennaro Porcelli, la qualità del sound non potrà che beneficiarne, innaffiato com’è dai continui rimandi ai riff degli Stones e dei Dire Straits (ascoltare la new version di La torre di Babele). La macchina ritmica oliata e precisa di Pino Liberti alla batteria e Mino Berlano al basso («Mino!!! Senza pizzetto e con gli occhiali da Professorino,
non ti avevo riconosciuto!») macina senza sosta, travolgendo piacevolmente gli astanti con un “Wall of Sound” al quale non si può rimanere indifferenti.
Ebbi un identico impatto musicale, la stessa potenza espressa da un trio, anni fa a Villa Gordiani a un live di Ivan Graziani. Chi suona, conosce le difficoltà di un trio batteria, basso, chitarra. Finché si eseguono le parti ritmiche va tutto bene. E‘ al momento del solo che sorgono i problemi di “scollatura” se basso e batteria
non “riempiono” il vuoto lasciato dalla chitarra rimica. Pino, ma soprattutto Mino, sono bravissimi nel non far sentire questa “crepa”. Eccoli qua: ci sono proprio tutti. Tutti i padri del Blues: Robert Johnson, B.B. King, Muddy Waters, Bo Didley, Bob Dylan con la sua (poteva mancare?) Highway 61. E‘ arrivato il mio turno.
«Invito sul palco un amico. Non crederete alle vostre orecchie… L’ho conosciuto suonando con Edoardo. Anzi, no. L’ho conosciuto prima (Campo dè Fiori, 22 luglio 2006 – ndr). Poi ci siamo rincontrati suonando con Edoardo. Lui è il leader di un gruppo che si chiama Falsi d’Autore. E adesso sentirete perché: Tony Dubois!!!»
«Allora Gennà, dobbiamo parlare di “Baffone” che stava per tornare.» «Chillo nun è Baffone. Chillo e’ basso e calvo.» «Vabbè, era per non fare nomi, Gennà!»
«Ma chi Berlusconi?» Ultimi, veloci, ragguagli sul pezzo e (è il caso di dirlo) bruciante e fulminea parte Meno male che adesso non c’è Nerone versione Higway 61!!!
Grande energia. Sul video del pezzo, Gennaro scambia sguardi compiaciuti con Pino e Mino. Insieme cantiamo il ritornello. Purtroppo un fastidioso “larsen” pregiudica il solo di armonica. Ma ci vuole ben altro per demoralizzarmi.
Continuiamo imperterriti fino al coinvolgente “handclap” del pubblico. Finale da sballo. Abbraccio e presentazione della band. Si prosegue con la piacevole “incursione” di Francesco, padrone di casa e voce e armonica dei Mississippi Mood. Voce da brivido e sorpresa: con il cellophane del pacchetto delle sigarette confeziona un kazoo “take away”. Il Blues. Musica del cuore. Dalle risorse infinite… Il racconto di questa serata termina dov’era cominciato: Gennaro, Pino (al centro), Mino.
Grazie Gennaro!!! Grazie Highway 61! Grazie Sisters & Brothers del Fronte per l’energia che mi avete trasmesso!!!
Antonio Dubois