fdab . la cover band ufficiale di edoardo bennato » 14/10/2006: Edo live @Cassino

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14/10/2006: Edo live @Cassino

Ultimo giorno di scuola…

Fronte di inguaribili utopisti…
Scrivo queste righe per raccontarvi dell’evento al quale ho avuto la ventura di assistere. Dopo (interminabili) suppliche da parte del mio sottoposto Dubois, ho accettato, malvolentieri, di accompagnare codesto saltimbanco ad una rappresentazione di altrettanti saltimbanchi. Con la (notevole) differenza delle quotazioni
in vil denaro tra i suddetti e il mio “assistito”. Ciò che vi narrerò, non è altro che cronaca fedele e circostanziata
dei fatti che seguono. L’equipaggio composto dal sottoscritto, Giuliana, e il guitto cagliaritano, incrocia strada e destino all’uscita del casello di Cassino. Ad attendere l’atipico trio ci sono Vitaliano (organizzatore musicale)
in compagnia di Achille (suo figlio). Un 12enne sveglio ed arguto. Fan del Guitto per eccellenza, Monsieur Bennato, e, buon ultimo, del reprobo Dubois. Stadio di Cassino, ore 20:30. Giuliana ritira gli accrediti forniti da Messer Massimo Tassi. Ci avviamo all’interno del campo. Per giunta sterrato. Già… Non è stato concesso il verde suol patrio dello stadio. Bensì un campetto limitrofo. Ci avviciniamo a Messer Tassi, che prontamente ci aggiorna sulle condizioni del Guitto Eccellente. A una domanda del guitto sardo, riguardo alla band che d’ora in poi accompagnerà Bennato, risponde: «Sì. Sarà la formazione al gran completo. Per la trasferta tedesca stiamo preparando la traduzione dei testi. Anche perché saremo ospiti di una radio». Dubois scherza: «Massimo, sarà al chiuso spero.» «Antò, là fa già un fredd’è pazzi». Rassicurazioni sul dopo concerto per un tete-a-tete con
il Guitto. Piacevole incontro con Maurizio e i suoi genitori, già presenti al live dei Falsi d’Autore in quel di Cervaro. Lo spazio polveroso, ben presto si riempie. 21:45, come dardo avvelenato viene scoccato l’attacco di Capitan Uncino. Atmosfera calda. Lo scrivente rifugge tali manifestazioni e… Fatica a controllarsi. Sul palco, i musicisti somigliano agli alunni in un ultimo giorno di scuola. Il capoclasse “sbracatamente” indisciplinato è un Britti scintillantemente istrionico. L’altro capoclasse (data l’acqua vista passare sotto i suoi ponti) osserva serafico e divertito il GianBurrasca capitolino. Innumerevoli le gag. Mentre Bennato presenta Le ragazze fanno grandi sogni, Britti batte il tempo sulla cassa della sua chitarra. La band assiste divertita. E poi, Alex (bisbigliando all’orecchio) chiede a Edoardo di eseguire Arrivano i buoni; sconcerto divertito della band, in primis del Sommo Ernesto Vitolo. Sommo Tastierista che viene (giustamente) fomentato da Tassi, Bennato, Britti e il resto della band durante il solo di Uno zingaro felice. Lo sbaglio di accordi del Guitto Eccellente su Una su un milione; self control e imperturbabilità del Vate che dice: «Mi sa che bisogna suonarla in RE». Britti si sganascia dalle risate con il volto appoggiato sulla spalla di Edoardo. Il buon Alex dà libero sfogo alla sua romanità ritrovata dopo tanto vagabondare, in una cittadina che sta a egual (più o meno) distanza fra Roma e Napoli. Il fato meteo, non più avverso, ha deciso che Cassino sarebbe stata teatro del “The End”. Segue la presentazione di Il tempo va. Alex, con la consueta autoironia:«Da bambino ho scoperto il blues. Ascoltavo lui, il mio Mito (Bennato).
Poi, il bambino è cresciuto seguendo il Mito. É diventato un musicista. Il tempo è passato. C…o! Però il Mito resta sempre il Mito!». Applausi scroscianti. E, prima dell’alzamani generale (finalmente) la presentazione dei musicisti. Giusto tributo a chi ha contribuito alla riuscita di questa avventura. Saluti finali, con la certezza che
la collaborazione (prima o poi) riprenderà. Transenne. Backstage. Messer Tassi, dopo appena mezzora, ci accompagna al camper che ospita Edoardo. Achille e il guitto fremono. Bennato discende le scale. Ci saluta.
Il saltimbanco cagliaritano si fa autografare la copia n°1 di Originalmente… Falsi, (il cd contenente il meglio delle esibizioni live dei Falsi d’Autore) e Fronte del Bastimento. Il Guitto Eccellente ironizza:«Queste copertine,
mi sembra di conoscerle…» Dubois, di rimando: «Edoardo, sono quelle della tua cover band ufficiale!». Sguardo
di Edoardo alla scaletta delle song inserite nel cd dei Falsi. Approvazione e poi, ghignante: «Meno male che adesso non c’è Nerone!». Foto di rito tra il Guitto e il reprobo, con Dubois che sibila a Edoardo qualcosa riguardante le sue chitarre. Un giovine stilista domanda a Bennato dove possa inviare il suo materiale. Risposta del Vate «Via Croce di Piperno 42…» Il mio accolito, prontamente apre il giubbino esclamando:«Alle Edizioni Musicali!» puntando poi l’indice sul numero impresso a caratteri cubitali, sulla maglietta d’ordinanza color verde. Sorriso accondiscendente del Bennato nei confronti del mio “assistito”. Toccata e fuga da Britti. Sempre
il saltimbanco cagliaritano. Inesauribile. Faccio fatica a contenerlo. «Alex, che marca è la dobro elettrica con la quale esegui Every day and every night?» Risponde il GianBurrasca capitolino: «Non la trovi. L’ho assemblata io!»: Giunge il tempo del commiato. Ancora scatti tra Giuliana e Giorgio Darmanin. E Massimo Tassi.
Che cavallerescamente dona una copia del suo passi alla gentil pulzella. Achille è in estasi. E ne ha ben donde.
In un colpo solo ha ottenuto autografi e foto dal suo Mito. Affidiamo il 12enne a Vitaliano, strappando un mezzo impegno per una prossima data dei Falsi d’Autore. Sempre che il coscritto si comporti adeguatamente. Beninteso. Ritorno a Roma. 4 e 30 del mattino.
Orario canonico per chi vive nel vizio della frenesia del tempo mendace. Mi adeguo.
Saluto il mio “pupillo”, che ringrazia il sottoscritto per l’elargizione. Non faccio una piega.
Purtroppo, le mie scarne conoscenze tecnologiche (ingombranti facezie!) ad oggi non mi consentono di illustrarvi codesto racconto. In seguito, con l’aiuto di Madamigella EmmeTì, vi renderò partecipi di codesta avventura, pubblicando i fotogrammi succitati.

Augurandomi di non avervi tediato oltremodo, dalla mia dimora tartarea, vi ossequio.

Cyrano (Ivan) Castigamatti

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