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5/10/2007: Edo live @S.Giuliano Milanese (MI)

4 di notte. O del mattino se preferite. Ci sono un sacco di cose da fare: preparare lo striscione per S.Giuliano 
e alcune proposte da illustrare a Franco de Lucia. 1 giorno e mezzo passa in fretta. È già tempo di di Lombardia. Partenza alle 14:30 in un’autostrada senza gran movimento. Per fortuna. Dopo circa 2 ore arriviamo a S.Giuliano. Palco completo di copertura e ingegnere del comune che “fa le pulci” alla struttura; è la prima volta che vedo un’ispezione così meticolosa. Abbiamo il tempo di andare a salutare Eleonora. Prima in prima fila.
Ha colto immediatamente lo spirito che contraddistingue noi “Sciamannati” del Fronte.

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Intanto MariaTeresa scatta qualche foto all’interno del camper di Edoardo.

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E’ arrivata BioBio. EmmeTì la va a prendere mentre io attendo l’arrivo di Franco De Lucia. Si fa avanti
una Mercedes station wagon. Sorpresona! Dal lato passeggero spunta Darmanin. che mi saluta e chiede:
«Tu conosci questo signore, no?…» Ragazzi, indovinate un po’ chi era il signore in questione?
Il Mitico Mauro Spina!!! Mi prostro come un penitenziere ai suoi piedi. Ha i capelli lunghi raccolti in una coda.
Il sorriso largo e sincero. È un’emozione incredibile. Mi chiede di cosa mi occupo. Lo informo. Intanto cominciano ad arrivare i ragazzi della band. Minaccio scherzosamente Perrone: «Robbè, stasera non suoni!» «Tony, come non suono…» «Ci sta Mauro Spina al tuo posto!» Perrone ha un sussulto e si catapulta verso il Maestro per eccellenza. Mauro sorride imbarazzato per i tanti complimenti…

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Intanto il mio telefono fa il giro dei musicisti. Usai è in linea e passo il testimone a Gennarino, Patrix, Roberto, Mario, Raffaele. Peppe non è ancora arrivato. Nel frattempo a bordo di una Smart arrivano Franco De Lucia
ed Edoardo. Comincia un breve check. Intravedo la “Multipla Scarpato”. Secondo tuffo al cuore. C’è qualcuno
al fianco di Giuseppe, la portiera si apre e sbuca una figura inconfondibile, ieratica. «Shhhpirituale», come direbbe Tony Cercola. Gennaro Scarpato è lì davanti a me. Lo abbraccio e domando a bruciapelo: «Naturalmente suonerai, vero Gè?» «Tony, guarda non lo so…». Maria Teresa mi raggiunge e cingiamo (professionalmente) d’assedio Mister De Lucia con un incontro produttivo. Intanto, il resto del Fronte si è radunato intorno allo striscione preparato dal sardo e dalla veneta e affidato a Eleonora.

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Abbraccio finalmente Alessandra la “mia” Pasionaria piemontese. Inevitabilmente penso al duo che si sarebbe formato con Nunzia: pura energia vulcanica! Ecco Chichi, Gabri, Stellina & girls, Manuel, Fonzie, Fra 84, Roberto. Consegno il materiale affidatomi da Marco. All’appello mancano Lelio e Zen. Pazienza. Rimango seduto all’interno della transenna per godermi il 6° live di questa stagione strana e imprevedibile. Arriviamo a Mangiafuoco, ecco il segnale per la session percussiva e dalle quinte appare una figura snella, con djambè
a tracolla. È lui. Come nelle più belle favole. È tornato. Per sempre? Solo per questo live? Che importanza ha? Succede adesso. In questo istante. Caro Fronte, Caro Gennaro. È adesso il momento.
Prendiamoci tutto quello che questa vita ha da offrire…

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Non resisto. Quando comincia il set one man band di Edoardo, vado nel backstage e abbraccio Gennaro leggendo gioia e commozione nel suo sguardo. Piccola digressione in avanti. Ore 13:00 del 14 ottobre.
Ho appena terminato di chiacchierare con Gennaro che a proposito del suo ingresso sul palco lombardo,
mi ha riferito della “simpatica minaccia” di Davide (il fonico) a Patrix: «Non t’azzardare a toccare le percussioni! Stasera suona Gennaro!».

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Caro Fronte, Gè vi invia un abbraccio enorme. Sperando di incontrarvi ancora per le strade d’Italia.
Un passo indietro. Il live si srotola griffato da quella sferzata di energia multiforme che risponde al nome di Gennaro Scarpato. Stasera per noi del Fronte è lui la vera Star. Una gragnuola di sms parte e rimbalza per la penisola. Lapidario Usai: «Sto morendo…». L’atmosfera del live è rilassata, Peppe è gasatissimo, onnipresente da una parte all’altra del palco. Gè non si risparmia. Percussioni, controcanti, cori, armonica, fino alla degna conclusione di Nisida. É il segnale. A metà canzone, il piccolo drappello del Fronte del Bastimento si muove
a caccia di autografi su magliette e cd. Con Massimo Tassi ci accordiamo per raggiungere l’entourage in un ristorante di Milano. Un convoglio di 6 macchine (Giancarlo, Massimo, Eleonora, Roberto, Vincenzo, EmmeTì)
si mette in marcia verso il centro di Milano. Con Maria Teresa e Gabriella diamo sfogo a qualche benevola invettiva sulla “guida sportiva” di alcune auto che ci precedono. Con Luisa ci teniamo costantemente in contatto. Benedetti cellulari. Purtroppo non è serata per autografi. Pensiamo a noi. Pizza, foto e chiacchiere a volontà.

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Accompagnata (con qualche difficoltà) Stellina in albergo ci accingiamo a tornare in quel di Vergiate. Alessandra deve recuperare la sua auto e di lì a poco comincia il “Tom Tom Nightmare”. O, se preferite il “Bob Tom”, coniato in onore del suo possessore: Roberto da Varese. Un giro infinito con Eleonora, Maria Teresa e Vincenzo alle calcagna di Bob. Marò che nuttata!!! Arriviamo a casa di Luisa e Andrea più o meno alle 3 di notte.
Solo il tempo di prender possesso del mio splendido pied-à-terre e il sonno cala implacabile.

Antonio Dubois

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